Stenosi del canale lombare

Stenosi del canale lombare

La stenosi del canale lombare costituisce una frequente causa di disabilità motoria in Pazienti over 60. E’ prodotta da un progressivo restringimento (STENOSIS in Greco antico) dei diametri del CANALE VERTEBRALE, su base prevalentemente degenerativo-artrosica, con conseguente compressione ingravescente delle strutture nobili in esso contenute : sacco durale e radici nervose spinali.

Il livello  più frequentemente colpito da tale patologia è quello compreso tra la 4° e la 5° vertebra lombare, perche è in tale sede che maggiormente si estrinsecano le sollecitazioni meccaniche articolari rachidee. Con il passare del tempo il restringimento può estendersi ai metameri sovra e sottostanti.

Le cause della stenosi sono prevalentemente secondarie ad un processo di involuzione artrosica che, concentricamente, coinvolge tutte le strutture anatomiche della regione: disco intervertebrale, apofisi articolari, legamenti,lamine etc e che progressivamente produce un restringimento del canale vertebrale in sede mediana, e/o in sede piu laterale( detta recesso), od in sede ancora piu laterale(dei forami di coniugazione, attraverso cui le radici spinali fuoriescono dalle colonna per raggiungere la propria destinazione).

Estremamente rare risultano le stenosi primitive del canale spinale, sono per lo più su base congenita e colpiscono individui affetti discondroplasie.

La sintomatologia accusata dai Pazienti è varia e molteplice a seconda della gravità della stenosi, della rapidità con cui la malattia è andata evolvendo e della sede prevalente di Stenosi in senso medio laterale e metamerico (cranio caudale).

Il sintoma cardine è sempre dato dalla claudicatio neurogena, ovvero da una zoppia progressiva, durante la deambulazione,  con dolore e crampi agli arti inferiori, che costringe il paziente a fermarsi ed appoggiarsi o sedersi dove capita, dopo un tragitto a piedi di lunghezza variabile. Convenzionalmente una autonomia deambulatoria sotto i 100 metri viene definita claudicazione severa.

Tale disturbo si allevia quando il paziente deambula in appoggio o mantiene il tronco leggermente flesso in avanti ( segno patognomonico del carrello della spesa) e sparisce dopo qualche minuto di riposo in posizione seduta di fortuna, per poi ripresentarsi puntualmente dopo breve tempo,con la ripresa della marcia.

A questo disturbo deambulatorio si associano, in misura estremamente variabile, sintomi quali la lombalgia e sciatalgia,la ipostenia. le algoparestesie, i formicolii, gli addormentementi agli arti inferiori, etc., dipendenti  anche dalle caratteristiche morfologiche e topografiche  della stenosi.

La diagnosi della stenosi lombare è prevalentemente clinica,ma deve venire corredata, per una corretta stadiazione della malattia, da indagini strumentali, quali : radiografie standard e dinamiche lombo sacrali, Tomografia (TAC), Risonanza (RMN), Esame elettro mio/neuro grafico (EMG).

La terapia è inizialmente incruenta, comprendendo terapia fisica e riabilitativa con idroterapia in Piscina che garantisce un miglioramento delle condizioni anatomiche loco regionali grazie all’assenza parziale di gravità che consente il trattamento degli scompensi muscolo-scheletrici.

Importante risulta  in questa fase la terapia fisica e strumentale unita all’approccio manuale finalizzato al recupero degli squilibri posturali. Particolare attenzione viene data alla normalizzazione del peso corporeo e dei parametri bioumorali (glicemia, assetto lipidico etc) ove sia necessario.

Altrettanto importante risulta una adeguata terapia farmacologica, con antidolorifici/ antiflogistici, decontratturanti e neurotrofici.

Può risultare utile inoltre il ricorso ad un corsetto ortopedico per lombo artrosi, durante la marcia,per un miglior riequilibrio posturale della colonna.

La TERAPIA CHIRURGICA verrà intrapresa in caso di fallimento delle cure sopra elencate, qual’ora la qualità della vita dovesse risultare compromessa, con disabilità ingravescente.

L’intervento di elezione consiste in una stabilizzazione della colonna con viti peduncolari e barre del tratto stenotico associato ad ampia decompressione delle formazioni nervose sacco radicolari, mediante asportazione delle strutture esuberanti, ossee, capsulo-legamentose, discali,etc.

Vengono descritti in letteratura interventi minori, mini invasivi, che utilizzano dei sistemi di stabilizzazione” interspinosa”. Tali “devices, spesso impiantati con procedura percutanea, non garantiscono un adeguato supporto di stabilizzazione alla colonna e non consentono di eseguire il tempo fondamentale dell’intervento che è dato dalla decompressione delle strutture nervose. Il loro campo di applicazione risulta pertanto estremamente limitato a forme iniziali substenotiche.   

L’intervento di Stabilizzazione peduncolare e Decompressione, è un intervento delicato ma di routine in ambiente specializzato: viene condotto in anestesia generale, ha una durata variabile ,in base alla estensione della patologia stenotica, da l’una alle tre ore , comporta un allettamento postoperatorio del Paziente che non supera le 24 ore ed una degenza media di quattro giorni. La ripresa delle normali attività personali, sociali e lavorative richiede da uno a tre mesi dall’atto operatorio.

I benefici dell’intervento vengono generalmente percepiti precocemente dai Pazienti che spesso, già nei giorni immediatamente successivi all’atto chirurgico, riferiscono un miglioramento della forza e sensibilità agli arti inferiori.

Articolo a cura del dott. Alessandro Pisani

Il dott. Alessandro Pisani è uno Specialista in Ortopedia e chirurgia vertebrale esperto nel trattamento delle patologie della colonna vertebrale. Co-fondatore dello Studio Vertebral. Dal 1998 primario responsabile di Ortopedia presso l’Istituto Ortopedico del Mezzogiorno di Italia di Messina. Dal 2014 responsabile di Chirurgia Vertebrale Maggiore presso gli istituti del Mezzogiorno d’Italia di Messina e Reggio Calabria. E’ possibile prenotare una visita con il dott. Pisani presso diverse cliniche e studi medici in Sicilia e nel resto d’Italia

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